* Con el anuncio histórico de una Consagración explícita de Rusia al Inmaculado Corazón de María el 25 de marzo (en la Solemnidad de la Anunciación), Francisco retoma el hilo entre Fátima y Rusia en un momento dramático para el destino de la humanidad con la Tercera Guerra Mundial a las puertas.
* El agradecimiento de los fieles por la decisión del Papa que demuestra su voluntad de hacer todo lo posible por la paz porque, como argumentó sor Lucía, “la devoción al Inmaculado Corazón de María es el medio de salvación para los tiempos difíciles de la Iglesia y del mundo” .
«Venerdì 25 marzo, durante la Celebrazione della Penitenza che presiederà alle ore 17 nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco consacrerà all’Immacolato Cuore di Maria la Russia e l’Ucraina». Con queste poche parole, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha comunicato al mondo una notizia in cui molti fedeli speravano sin dallo scoppio della crisi in Ucraina.
La consacrazione della Russia è la richiesta contenuta nella seconda parte del segreto rivelato dalla Madonna in una delle apparizioni ai tre pastorelli di Fatima.
Così la ricorda suor Lúcia dos Santos nelle sue memorie:
«Verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà e sarà concesso al mondo un periodo di pace».
In più di un secolo di distanza dalle apparizioni di Fatima, della questione si è scritto e detto tantissimo (leggi QUI l’ultimo articolo sulla Bussola in merito al conflitto russo-ucraino). Suor Lucia scrisse per la prima volta nel 1941 le prime due parti del segreto che Pio XII recepì il 31 ottobre dell’anno successivo con la consacrazione della Chiesa e del genere umano al Cuore immacolato di Maria in un radiomessaggio alla nazione portoghese pronunciato in occasione della conclusione delle celebrazioni del XXV della Madonna di Fatima. La veggente portoghese continuò ad indirizzare lettere in Vaticano per ricordare che «quanto ha chiesto Nostra Signora a Fatima non è ancora stato fatto».
Papa Pacelli si fece carico della richiesta il 7 luglio 1952 con la lettera apostolica Sacro vergente anno per la consacrazione della Russia al Cuore immacolato di Maria. Una menzione esplicita ma che secondo molti non fu sufficiente perché priva di riferimento alla «devozione riparatrice dei primi cinque sabati del mese» e soprattutto perché non si erano uniti all’atto solenne tutti i vescovi del mondo, così come la Madonna avrebbe richiesto a suor Lucia apparendole in una notte di adorazione dell’estate del 1929. Scrisse la carmelitana portoghese nelle sue memorie: «La Madonna mi disse: «È arrivato il momento in cui Dio chiede che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato, promettendo di salvarla con questo mezzo. Sono tante le anime che la giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di me, che vengo a chiedere riparazione: sacrificati per questa intenzione e prega»».
Quel filo tra Fatima e Russia ritornò nel 1982, all’indomani dell’attentato non riuscito alla vita di Giovanni Paolo II che si recò il 13 maggio nella cittadina portoghese per ringraziare la Madonna di avergli salvato la vita e le consacrò il mondo davanti alla sua statua. Suor Lucia fece notare che mancava ancora l’unione di tutti i vescovi e Papa Wojtyla la accontentò scrivendo una lettera alla fine del 1983 per chiedere a tutti i presuli di ritrovarsi in comunione con lui e consacrare il mondo al Cuore Immacolato di Maria il 25 marzo 1984.
Cosa che avvenne con una menzione implicita della Russia («In modo speciale Ti affidiamo e consacriamo quegli uomini e quelle nazioni, che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno«) e che venne salutata dalla veggente come un adempimento al desiderio della Vergine.
Tuttavia, negli anni non si sono spente le discussioni sull’argomento ed è diffusa la convinzione che anche l’atto voluto da Giovanni Paolo II andasse perfezionato perché mancava il richiamo esplicito al Paese orientale.
Un richiamo esplicito che, invece, ha scelto di fare Papa Francesco accompagnandolo alla menzione dell’Ucraina, teatro dell’offensiva militare lanciata da Putin lo scorso 24 febbraio. «Lo stesso atto, lo stesso giorno – viene spiegato nella dichiarazione della Sala Stampa – sarà compiuto a Fatima da Sua Eminenza il Cardinale Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità, come inviato del Santo Padre».
Quindi Francesco ha affidato al porporato polacco, reduce dall’esperienza sul campo a Leopoli e già al servizio di San Giovanni Paolo II nell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Pontefice, il compito di riannodare quel filo che da più di un secolo lega Fatima alla Russia. Grande è la gioia ma anche la gratitudine da parte dei fedeli per la decisione del Papa che dimostra la sua volontà di fare tutto il possibile per fermare la guerra perché, come sosteneva suor Lucia, «la devozione al Cuore Immacolato di Maria è il mezzo di salvezza per i tempi difficili della Chiesa e del mondo».
Por NICOSPUNTONI.
MIÉRCOLES 16 DE MARZO DE 2022.
ROMA, Italia.
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